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IL MOMENTO E' FINALMENTE ARRIVATO. "FILLES DE MAI" E' DISPONIBILE NEL CATALOGO TOTEN SCHWAN NEL DOPPIO FORMATO CD DIGIPACK E 12" GATEFOLD. NEL FRATTEMPO IL DUO E' IMPEGNATO NEL TOUR ITALIANO DI CUI RIPORTIAMO A SEGUIRE LE DATE. IN ATTESA DI INCONTRARLI DAL VIVO E FARVI TRAVOLGERE DALL'ENERGIA DIROMPENTE CON CUI VI ANNICHILIRANNO POTETE ASCOLTARLI IN STREAMING SULLA NOSTRA PAGINA BANDCAMP

"La musica dei Putan Club, con la sua furia iconoclasta e il suo radicalismo, è la diretta conseguenza della visione del mondo, della concezione politica e morale e della consapevolezza del ruolo sociale dell'artista propria dei due musicisti. Il Putan Club è percussioni selvagge fra industrial alla 23 Skidoo e tribalismo, chitarre e bassi suonati con accanito furore, una tempesta sonora aggrovigliata da distorsori, elettronica, pedali, echi e voci che alternano canto furente e pathos recitativo anche con voci campionate, come nel caso delle registrazioni sul campo delle voci della rivolta tunisina. Una musica da vivere come in un rito sciamanico, un rito di elevazione, come lo definisce la band, che ha un fortissimo valore di liberazione e ribellione che Cambuzat e la Greco hanno sperimentato sia nell'Asia Centrale e siberiana, sia e soprattutto nel Sahara tunisino partecipando al rito di adorcismo Banga, producendo così il bellissimo disco a nome Ifriqiyya Electrique di cui ci siamo occupati qualche mese fa. E come per ogni rituale che si rispetti anche la musica di “Filles De Mai” è musica da ballare, ipnotica, trascinante, un'immersione totale in un'onda sonora che, almeno per la sua durata, infrange il muro del potere e dell'oppressione." [DISTORSIONI.NET]

"Si definiscono come “una cellula di resistenza, organizzata con i mezzi arcaici e immediati del nostro secolo: voce e rumori elettrici, carri armati e parole contate”. È questa la creatura di Gianna Greco e François Cambuzat, che si presentano in due, in versione tanto minimale quanto esplosiva, combattiva, carnale. Basso, chitarra, drum machine, un cantato in francese che concede pochissimo alla melodia. Musicalmente appartengono a quel mondo stortissimo e poetico ispirato dai Birthday Party, con innesti noise, industrial, techno rumorismi vari. Il contatto con il pubblico è fondamentale, e spesso i due scendono tra gli spettatori o rinunciano direttamente al palco durante i loro concerti. Sanno assumere forme diverse, aprendosi a ospiti e collaborazioni, come quella con l’attore francese Denis Lavant (il nome del progetto è Machine Rouge) o con la regina della no wave newyorkese Lydia Lunch." [NOISEY]

"con il cambio di millennio, muore il progetto Enfance Rouge e dalle sue ceneri nasce il Putan Club che spinge la ricerca musicale ancora oltre, verso la danza tribale e la transe estatica, o possessione sciamanica, come ci spiega il duo. Insieme a Gianna Greco, eclettica ed instancabile bassista salentina, François si imbarca in questo nuovo viaggio e senza agenzie di booking, come al solito, in tre anni suona oltre 600 date tra Europa, Africa e Asia, tra cui diversi concerti insieme a Lydia Lunch. Oggi esce finalmente l’album Filles De Mai (Toten Schwan Records), registrato rigorosamente in casa, che fissa su vinile e cd sette tracce di FeministIndustrialAvantRockTechnoSauvagerie" [XL REPUBBLICA]

 

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CON GRANDISSIMA SODDISFAZIONE ANNUNCIAMO L'USCITA DELLA RISTAMPA IN CASSETTA [EDIZIONE LIMITATA A SOLI 37 ESEMPLARI] DI "GORGO", ULTIMA FATICA DEI MORKOBOT. NON OCCORRE SPENDERE PAROLE PER INTRODURRLI, CHIUNQUE SI TROVI A TRANSITARE SU QUESTE NOSTRE PAGINE CONOSCE PERFETTAMENTE IL TRIO IN QUESTIONE. SAREBBE RIDICOLO OLTRE CHE INGENEROSO VERSO DI LORO PROVARE A PRESENTARLI. SE NON LI CONOSCETE SIGNIFICA CHE SIETE CAPITATI QUI PER CASO. PER TUTTI GLI ALTRI L'INVITO E' QUELLO DI REPERIRE LA PROPRIA COPIA PRIMA CHE VADANO ESAURITE. POTETE FARLO DIRETTAMENTE AI LORO CONCERTI O PASSANDO DALLA NOSTRA PAGINA BANDCAMP DOVE TROVATE ANCHE LO STREAMING DELL'ALBUM. DA PARTE NOSTRA TOTALE SUPPORTO A LIN, LAN E LON CHE ANCORA RINGRAZIAMO PER AVERCI SCELTO PER QUESTA USCITA ESCLUSIVA.

morkobot.bandcamp.com
www.morkobot.org
morkobot@hotmail.com

 

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DOPO UNA LUNGA E SOFFERTA ESTATE CONDIZIONATA DA UNA CANICOLA INSOPPORTABILE "MEA MAXIMA CULPA" DEI LACOLPA E' SENZA DUBBIO L'ANTIDOTO MIGLIORE PER PROVARE A TOGLIERCI DI DOSSO LE TOSSINE DEL BUONUMORE ESTIVO. IL DEBUTTO DISCOGRAFICO DEI CINQUE MISANTROPI DEL NORD OVEST E' UNO DI QUEI DISCHI CHE MEGLIO RAPPRESENTA L'ABUSATO CONCETTO DI "MALE". UN DISCO CHE VA OLTRE L'IMMAGINARIO COLLETTIVO E ANNICHILISCE OGNI PENSIERO. DISPONIBILE SIA IN CD CHE IN CASSETTA LO POTETE ASCOLTARE E REPERIRE DIRETTAMENTE SULLA NOSTRA PAGINA BANDCAMP DEDICATA ALL'ALBUM OLTRE A SCARICARVELO GRATUITAMENTE. LASCIAMO PERO' CHE SIANO GLI ALTRI A PARLARNE, COME DA TRADIZIONE. ECCO QUELLO CHE SI DICE IN GIRO SUI LACOLPA E SU "MEA MAXIMA CULPA"...

“Mea Maxima Culpa” è una botta metal con tanto noise ad arricchire il contenuto e un panorama nero che più nero non si potrebbe. Ascoltando l’album troverete la copertina sin giocosa e allegra. Questo per dire che il muro di suono proposto dagli alessandrini è veramente solenne e cupo, ma anche espressivo al punto giusto. Le parole vengono sussurrate e le linee melodiche sono bandite. Non c’è voglia di assecondare l’ascoltatore, ma soltanto di scuoterlo e colpirlo forte. Il disco si compone di tre tracce extra large e sfiora i 40 minuti di durata. E’ un buon lavoro? Se l’obiettivo dei Nostri era non risultare banali, hanno raggiunto la meta. [DYSTOPIC]

Mea Maxima Culpa è una discesa negli inferi della propria coscienza, quasi un rituale di espiazione nel corso del quale doom, sludge, black, ambient e noise si accavallano e sovrappongono in layer di puro dolore. Come già nel caso di nomi a noi familiari (basti pensare ai Black Shape Of Nexus), qui non c’è luce alla fine del tunnel, ma solo una caduta nel vuoto, asfissiante e priva di appigli. L’ascoltatore perde ogni coordinata che possa garantirgli una via d’uscita e si ritrova a fare i conti con la propria parte malvagia, tra accelerazioni black e cigolii sinistri, riff pachidermici e tessuti sonori degni di un film horror. Non rimane altro che la resa o la catarsi, l’espiazione delle proprie colpe appunto, ma non sarà un’impresa facile visto che la lotta è impari e, soprattutto, i LaColpa non hanno nessuna intenzione di agevolare questo processo, fedeli all’idea che la medicina, tanto più è amara, tanto più sortisce effetti benefici. A rafforzare questa sensazione contribuiscono anche la voce straziante, ridotta spesso a un sibilo malvagio, e i testi, anche questi costruiti con immagini rafforzate da termini perfettamente in sintonia con la musica e le sensazioni che vuole evocare. Non un disco facile, quindi, né una passeggiata di salute, eppure a suo modo un perfetto esempio di come si possa sublimare nell’espressione artistica quanto di negativo alberga nella nostra mente e si possa tentare una sorta di auto-analisi o di confessione della propria parte peggiore. L’inizio della seduta è a distanza di un solo click, a voi la scelta. [THE NEW NOISE]

Tre tracce lunghe e marcescenti per circa quaranta minuti di musica. L'opener"Soil", già presente nel mini, viene riproposta in una nuova veste remixata che ne accentua le potenzialità distruttive: clangori metallici e scarne linee di basso introducono un cantato cavernoso e terrificante. La batteria e le chitarre danno la sferzata che fa decollare definitivamente il pezzo in una cavalcata dall'incedere epico e maestoso che può ricordare i Dismember, per poi accusare un rallentamento tipicamente sludge, fino alla successiva sfuriata che evolve in unbreak finale più riflessivo e atmosferico. "Scars" è estremamente caotica in apertura, una sorta di "harsh noise death metal", poi un break minimale che riparte in chiave doom, lentissimo, come in omaggio aiSunn O))), fino alla sepolcrale chiusura rumoristica. "Fragments Of A Smiling Face", infine, è la traccia più lunga e più vicina alla seconda ondata black metal, specie nelle sue partiture chitarristiche oltre che nel cantato, una sorta di "Måneskyggens Slave" dei Gorgoroth all'apice del suo climax ma rallentata, ossia puro godimento, che si arresta ancora una volta verso la fine per lasciare spazio alla fredda elettronica minimale. Il suono è disturbante, brutale ma mai rozzo, grazie all'eccellente lavoro fatto dalle forze congiunte di Dano Battocchio e Paul Beuachamp, rispettivamente presso i loro Deepest Sea Studio e O.F.F. Studio a Torino, e dello stesso Cecco Testa (Guilty Coven Studio), a cui è seguita la masterizzazione ad opera di Brad Boatright presso gli Audiosiege Mastering a Portland. Questo lavoro racchiude i germi del presente e del futuro del metal, dando freschezza a un genere spesso e volentieri arenato sui suoi stilemi. [ONDA ROCK]

Disco estremamente compatto e furibondo per LaColpa, che colpisce per intensità, ma anche per la capacità di modulare la potenza. [MUSIC TRAKS]

Viaggio di sola andata negli abissi più profondi e intermittenti all’interno di un contenitore di oscurità creato apposta per adombrare il nostro interno, il nostro mondo in evacuazione totale, grida lacerate a sorreggere, eterni sospiri a dichiarare la fine del mondo. LaColpa ingaggia pensieri difficili da decriptare, longeve assuefazioni alla noia che in questo disco ritraggono la parte più nascosta di noi, una cattiveria rumorosa che diventa decifrabile sono se apriamo la nostra mente al noise di fondo abbandonando il consueto vivere e intersecando realtà parallele che non conosciamo, ma che facciamo nostre fino alla fine del giorno. Ci sono passaggi naturali in tutto questo e carne in lacerazione costante che abbraccia le tenebre e le sviluppa in tremolii di disorientamento, un cuore che esplode e tutto l’intorno cicatrizza gli attimi di vita vissuta in un concentrato di tre pezzi che resuscitano l’essenziale necessità di splendere nel buio più assoluto. LaColpa è il sostanziale rumore di fondo che esplode quando meno te lo aspetti. LaColpa potrebbe essere stata la colonna sonora per il nuovo Twin Peaks. [INDIEPERCUI]

Quanto vi resta da vivere? Non ha importanza, non si è mai preparati per incontrare il nero giocatore di scacchi che non perde mai (ripensando a "Il settimo sigillo"). Se siete curiosi di provare la sensazione fisiologica - per poi tornare subito vivi, intendiamoci siamo all'ipotesi! Giù quelle lamette! - forse i Lacolpa hanno trovato la formula musicale ideale per rappresentare la fine fisica dell'organismo umano. Senza apocalissi, raccontate con toni epici né moralismi; nonostante il titolo di questo album sia "Mea Maxima Culpa", ci si riferisce proprio alla morte fisica, quella del corpo, quella che fa paura, senza metafore di passaggi e viaggi. Un lavoro estremo nel vero senso della parola, e non per maniera. Gli stilemi del genere, già distruttivi di per sé, sono stati ulteriormente sezionati e resi espressivi in una maniera insolitamente efficace. L'approccio da avere non è quello di un ascolto normale, bensì quello di una riflessione sul nostro destino, guardando in faccia al timore che conosciamo tutti. Un po' come per i film gothic horror: solo per i più coraggiosi! [MUSIC MAP]

 

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SPERGIURI - DOPO 4 ANNI E 640 CONCERTI IN TUTTO IL MONDO [EUROPA, CINA, ASIA CENTRALE, MAGHREB] IL PUTAN CLUB SI DA' ALL'INDUSTRIA DISCOGRAFICA E AL CAPITALISMO... ESCE PER NOI DI TOTEN SCHWAN IL PRIMO DISCO DEL DUO PIU' INTRANSIGENTE CHE POSSIATE CONOSCERE

"FILLES DE MAI" SARA' DISPONIBILE DAL 26.10 IN VERSIONE DIGITALE E POI A SEGUIRE IN CD DIGIPACK E VINILE 12" GATEFOLD. IL TOUR DEL DISCO INIZIERA' DALL'ITALIA NEI MESI DI DICEMBRE E GENNAIO PER POI PROSEGUIRE CON IL RITORNO IN MAGHREB A FEBBRAIO E LA FRANCIA A MARZO

PUTAN CLUB
FeministElectronicIndustrialAvantRockTechnoSauvagerie
Sito: www.putanclub.org
Facebook: https://www.facebook.com/putanclub
Contatti: putanclub@grrlz.net

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LILITH LE MORTE - SI ROMPE IL SILENZIO NEL GIARDINO DELLE MANDRAGOLE [TSR 77] giungono finalmente al debutto le Lilith Le Morte, duo sperimentale di Alice Cusi (tastiere, voce, drum machine) e Annalisa Liuzzi (basso, drum machine, urla e cori). Atmosfere cupe e dilatate si alternano a tempi serrati, urla e testi viscerali. Tra Tim Burton e Lars von Trier, David Lynch e i film horror/erotici anni '70, suggestioni che arrivano dritte in testa, penetrandoti nel profondo. 

Sono talmente tante le cose che ci hanno fatto innamorare di questo album che non sappiamo da quale iniziare per provare a descrivere il trepidante turbinio di emozioni che proviamo ogni volta che ascoltiamo questo "Si rompe il silenzio nel giardino delle mandragole" primo album delle LILITH LE MORTE. Impresa tutt'altro che facile abbiamo detto, ma non proibitiva. Per cui vediamo di fare ordine nei nostri pensieri e iniziare a raccontare il magico mondo in cui si muovono le due ragazze.  Alice [tastiere e voce] ed Anna [basso e cori] giungono al debutto sulla lunga distanza dopo quattro anni dalla creazione della propria creatura ed un EP totalmente autoprodotto ["777"] e lo fanno in ogni formato possibile, vale a dire il CD e il download digitale curati entrambi dalla Swiss Dark Nights e l'accoppiata 12" e musicassetta [quest'ultima in edizione ultralimitatissima] da Toten Schwan. L'album registrato mixato e masterizzato presso gli Igloo Audio Factory di Correggio [RE] descrive un universo immaginario in cui le due Lilith, figlie illegittime della triade formata da Lars Von Trier, Tim Burton e David Lynch Alice e Anna strizzano più di un occhio al cinema di genere italiano degli anni settanta, in particolare a quell'inesauribile filone che coniugava horror ed erotismo, per una moderna rivisitazione del mito classico eros/thanatos. Queste le note a margine. Entrando nel merito dobbiamo sottolineare come la componente grafica realizzata da Nevre [aka Le Nevralgie Costanti] sposi alla perfezione il mood del disco suggellando quella simbiosi testo/musica/grafica che spesso abbiamo trovato zoppicante in altri lavori. Il nuovo corso intrapreso da Nevre tiene quindi a battesimo l'album come meglio non si potrebbe. I suoi richiami cromatici [bel lontani dal bianco e nero degli esordi] fioriscono nel giardino magico dove le mandragole seducono i pensieri di chi vi si addentra. In questo luogo incantato le storie raccontate dalle due Lilith prendono forma. E lo fanno spaziando liberamente, in un crossover di sonorità, sperimentazioni e richiami che difficilmente trovano [e troveranno] classificazione e chiusura all'interno di un genere specifico. Tra demoni e spiriti maligni la regina del caos cantata dalle Lilith ci introduce all'ascolto invitandoci a varcare il cancello del giardino magico. Noi non opponiamo resistenza consapvoli che il nostro potrebbe anche essere un viaggio di sola andata verso la follia. E mentre "la terra sprofonda, si accendono i fuochi ed esplodono i mari” ci ritroviamo dentro un vortice dal quale non sarà facile uscire. Non siamo soli in questo paradiso infernale, intorno a noi ammaliati dagli ipnotici groove creati ad arte con eleganza ed impatto “anime infuriate si abbracciano nel vuoto delle menti e spaziano in terre impreviste” affiancandoci in questo nostro itinere. Mentre iniziamo ad essere circondati da invertebrati acquatici che cercano di fagocitare le nostre menti il ritmo del disco si impenna, facendosi più incalzante e costringendoci ad aumentare il passo per evitare le loro lingue che “come fiamme si avviluppano alle vostre schiene così curve, molli e rachitiche”. Il gelo che si respira tra le mandragole ci impone una sosta per cercare di recuperare energie in attesa di un cambiamento che puntualmente non arriva, perchè il freddo quello vero lo abbiamo dentro il nostro cuore e non serve a niente attendere quell' “aprile tanto atteso che dissolve in un attimo le illusioni di un inverno, ricordandoci che non è cambiato niente”.  Dissonanze scandite da ritmiche sincopate fanno da sottofondo all'inferno interiore in cui ci ritroviamo catapultati mentre il freddo ci entra nelle ossa e respiriamo a fatica “nella bonaccia sotto il grigio perenne di un mutamento per sempre imminente, che mai arriva”. Iniziamo a intravedere una possibile via di uscita, ma il percorso è lastricato di pericoli. E non siamo certi di avere la forza necessaria per portare a termine il nostro viaggio. In questo giardino dove il silenzio pare definitivamente compromesso echeggiano le parole che mai come ora hanno raggiunto vette qualitative così elevate. “Prima che ti disperda in milioni di demoni nel vuoto che consola la loro eco risuona mentre ebbri d’angoscia cadono tuoi frammenti senza far rumore” è il monito che ci ricorda come la fine del silenzio coincida con l'inizio della nostra dannazione interiore.  Il crescendo sonoro arriva dove neanche noi osavamo e potevamo pensare. Esplodendo in una serie di metriche cangianti che raffigurano la fine incombente in modo maestoso e inarrestabile. Le Lilith ce lo ricordano ribadendo che “L’inferno è al centro della terra, è il nocciolo di ogni cosa, è dentro a ognuno di noi, nel cuore di tutti noi”. E all'improvviso tutto tace. È l'oblio dell'eternità a comandare adesso, mentre droni e campionamenti annientano le restanti nostre velleità. Quello delle Lilith è un disco che in termini di creatività e forza evocativo comunicativa non ha da invidiare niente a nessuno. Un disco solo in apparenza criptico e che rivela senza svelare fino in fondo, lasciando alla libera interpretazione dell'ascoltatore quelli che sono i suoi momenti di più lucida follia. La mandragola considerata nel medioevo pianta demoniaca e infernale che conduceva alla morte per follia chi la coglieva costituisce da un punto di vista simbolico il modo migliore per cercare di raffigurare il sound delle Lilith. Un avveniristico meltin' pot in cui troviamo tutti gli elementi con cui purificarci da ogni negatività. Cacofonie armoniche che sincronizzano ed enfatizzano il cantato delle due fornendo immagini forti e decise che si stagliano davanti ai nostri occhi delineando precisi contorni e fattezze reali ai [nostri] peggiori incubi.

https://totenschwan.bandcamp.com/album/tsr-77-si-rompe-il-silenzio-nel-giardino-delle-mandragole

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VISCERA/// - 3/RELEASE YOURSELF THROUGH DESPERATE RITUALS [TSR 80] dovendo raccontare il nuovo album dei viscera/// è facile cadere nella trappola di esaltarlo come uno dei migliori nella storia recente dell'inferno sonoro in cui si sono calati e dove pare riescano a muoversi come meglio non potrebbero. dopo tutto nel momento in cui si realizza un album insieme ad un gruppo si cerca di presentarlo nel migliore dei modi possibile per invogliarne l'ascolto e l'acquisto. noi, per evitare di incensare un prodotto che non solo non ne ha bisogno perchè vive di vita propria ma perchè non è nostro costume parlare troppo di quello che realizziamo, abbiamo deciso di riportare alcune recensioni tra quelle che sono uscite in questi primi giorni dopo la pubblicazione. lasciamo che siano delle voci imparziali a descrivere quello che secondo noi ha tutte le carte in regola per ambire ad essere una delle due, tre migliori uscite dell'anno in corso. "Release yourself through desperate rituals" è un album di cui andiamo orgogliosi anche perchè rappresenta la nostra prima uscita in cassetta, e quindi un ulteriore punto di svolta nella nostra storia recente. ci piace che sia un album del genere a rappresentare questo momento fissandolo nel tempo. le cassette (che sono già disponibili) sono state realizzate in una edizione limitatissima a sole 33 copie tutte numerate a mano, in un formato digitape su carte riciclata al 100% serigrafato in un secondo momento e richiudubile su se stesso ad involucro. l'ulteriore peculiarità è rappresentata dalla presenza di 3 diversi tipi di adesivi che potrete trovare all'interno della confezione, undici per ogni tipo, sistemati in maniera del tutto casuale all'interno delle confezioni. prima di concludere ci preme sottolineare come l'album debba essere inquadrato come un concept a livello tematico intorno alla figura di jim jones, predicatore statunitense noto per il massacro di jonestown in guayana, dove nel 1978 si rese responsabile della morte di 908 suo adepti del people's temple, la setta religiosa da lui fondata.

3 | Release Yourself Through Desperate Rituals is tagged as “psych metal,” and that makes complete sense. This is an ethereal listen, one to get lost in. Atmospherics are normally created with extensive layering, not the precise placement of minute but distinct parts. VISCERA/// opted for architectural blueprints, opposed to, say, abstract art. This is the tougher strategy when it comes to forming an airy headspace, but one with the potential for hefty payouts when well-executed. 
- Invisible Oranges 

The third album from Viscera/// is an extremely impressive and enjoyable listen. With variety, depth and a comprehensive tour of the extreme metal landscape, this is an album that'll be ruling my playlists for quite some time to come. An essential listen for fans of underground hostility. 
- Wonderbox Metal 

Coming a staggering seven years after their previous record, 3 introduces shorter song lengths, even more intelligible lyrics and themes, a more marked hardcore/punk urgency, and even further abstraction, wildly enhanced by conceptual underlying theme of the album that living is suffering and as such demands widespread suicide. With a plethora of allusions in sound and approaches that range from Godflesh, to The God Machine, to early Isis, to Nasum, Celtic Frost and Paradise Lost, VISCERA/// have once again created something completely undefinable that will leave most of us baffled and confused but which will ultimately – as always – place the band standing entirely on their own planet and in their own universe as the rest of the world tries to look in and understand their mysterious intents and vision. 
- Cvlt Nation 

They seize the best elements from a wide range of styles and combine them into a harmonious blend. Although it might seem otherwise, every sudden turn, each break is well calculated. But still surprises the listener, makes the songs vital and outstanding. And “Release Yourself Through Desperate Rituals” to a great and unique album in the end. This is angry and hopeless music for the open-minded! Highly recommended. 
- The Nocturnal Silence 

https://totenschwan.bandcamp.com/album/tsr-80-3-release-yourself-through-desperate-rituals

SNEERS. – WITH FLAMES LIKE HOPE TO MORTALS GIVEN [TSR 76] Secondo album per gli SNEERS. che a distanza di quattro anni da “For our soul​-​uplifting lights to shine as fires” e dopo lo split tape coi Silent Carnival per Old Bicycle Records [Tape Crash #13] dello scorso anno. Il duo formato da Leonardo [drums] e Greta [vox. guit.] continua sulla falsa riga dei lavori precedenti e sforna un album che trasuda dolore, disperazione e rabbia nichilista. Con un sound essenziale misto ad una profondità introspettiva maggiore rispetto al passato a livello di tematiche “With flames like hope to mortals given” segna il passo e ci consegna un gruppo in perfetto stato di forma. L’inquietudine esistenziale cantata da Greta rappresenta al meglio la scena no-wave europea. L’album esce in collaborazione con l’etichetta francese Hell vice I vicious records ed è disponibile in sole 250 copie in vinile 12”. I testi spaziano tra nevrosi metropolitane, discese in baratri senza fondo, inadeguatezza alla contemporaneità, rabbia disarmante, rassegnazione, spersonalizzazione e perdita delle certezze. E lo fanno sostenuti da ritmi ipnotici e dilatati che sfiorano la marzialità. Un album che può essere visto come il manifesto dell’incomunicabilità e al tempo stesso l’epitaffio di una generazione sena futuro alcuno.

"Più terreni e carnali, viscerali per certi versi, i due Sneers, che se ne tornano con un lavoro, With Flames Like Hope To Mortals Given, che riprende, amplia e amplifica le sensazioni che ci aveva lasciato l’ottimo esordio For Our Soul-Uplifting Lights To Shine As Fires. Rituali e abrasivi, i due Sneers sembrano una anomalia nel sistema “indipendente” italiano, muovendosi su sonorità e creando atmosfere che sono più americane che europee, oltre che fortemente umbratili: una sorta di dark-wave poetica e struggente, minimale e ossessiva, sempre in mid-tempo e quasi (auto)castrata nell’evitare con cura esplosioni, rimanendo sempre sul crinale dell’implosione, del non-detto, del trattenimento (a stento eh, sia chiaro). Una rabbia “rock” che lega, con un segno più o meno evidente, i più volte citati primi Sonic Youth (altezza Death Valley 69, per esser chiari: stesso atroce struggimento, stessa violenza intrinseca) ai nostri Father Murphy (la ritualità oscura e malefica di certi passaggi), i Pain Teens di Stimulation Festival (la melodia al servizio del rumore, e viceversa: ovvero, un tutù e gli anfibi militari) alle ultime cose della Bozulich, senza nascondere più di un rimando, ideologico prima ancora che strettamente sonoro, alla no-wave newyorchese. Poesia e disidratazione, melodia e incancrenimento, canzoni e furore: un disco che è puro gotico americano, sospeso in un mondo oscuro, violento, depravato, ossianico, cantato dai Velvet Underground e suonato dai migliori e più deviati eroi del (nostro) sottobosco." 
[Sentireascoltare] 

Se il nuovo album appare leggermente più melodico rispetto all'esordio, il clima e le atmosfere non cambiano affatto; la musica degli Sneers è ancora scheletrica, inaridita ma vitale, scarna ed ermetica ma capace di fotografare - tramite un dialogo interiore - la propria personale percezione della contemporaneità; la chitarra di Maria Greta fa da battistrada verso angoscia e disperazione, la sua voce canta storie di nevrosi metropolitane (come Lydia Lunch trent'anni fa), discese in baratri senza fondo di droga, di anti-divi dimenticati dalla società ("Prison Ballad"), di inadeguatezza verso la modernità ("Ogni luogo dove stare per me è quello sbagliato"), di rabbia senza costrutto ("Scommetto che il nostro Dio ci ha tradito tutti"), di rassegnazione impotente ("Perché sono nata in questa terra sporca?"), di paura di non possedere una propria identità ("Mi sento come se qualcuno stia soffocando il mio cervello"), fino a tragiche invocazioni cariche di emotività ("Dammi la verità/Dammi la verità/Dammi la verità"). 
[Ondarock] 

https://totenschwan.bandcamp.com/album/tsr-76-with-flames-like-hope-to-mortals-given

LE CITTA' INVIVIBILI - L'ODORE DEL NULLA [TSR 67] Le Città Invivibili è un duo che si muove sul crinale tra noise-rock e post-rock rigorosamente cantato in italiano ed è formato da Pasquale De Rosa (voce, chitarra, loops) e Simonetta Gorga (basso, loops). Supportati solo da qualche chincaglieria elettronica ma non precludendosi collaborazioni con altri musicisti, i due danno alle stampe L’Odore Del Nulla, un lavoro “potente e diretto, il cui fondo post-rock lascia spesso spazio ad un noise senza compromessi, orientato verso l’industrial, ma che, in qualche parte, concede delle brevi fughe psichedeliche. Il perfetto materiale sonoro su cui cantare del declino di un mondo in cui il nichilismo non è più qualcosa su cui riflettere, ma la condizione esistente – e avvilente – in cui ci muoviamo e sentiamo”. il ritorno per LE CITTA' INVIVIBILI a distanza di tre anni dal primo omonimo EP in uscita per TOTEN SCHWAN RECORDS si chiama "L'ODORE DEL NULLA" ed esce in collaborazione con DEAMBULA RECORDS, CONTROCANTI, TORANGO e KASPAR HOUSE.

https://totenschwan.bandcamp.com/album/tsr-67-lodore-del-nulla

PETROLIO - DI COSA SI NASCE [TSR 73] "Un fiume nero che, lento e inesorabile, ci annega fra le sue acque tetre. Sprofondare nel buio più profondo, nella solitudine delle periferie desolate, nel vuoto del nostro cuore, in mezzo al freddo della nostra anima. Elettronica, shoegaze e metal. Di cosa si nasce e di cosa si muore. Un cerchio che si chiude, stringendoci fino a soffocare". Questa l'introduzione all'esordio discografico per PETROLIO solo project di Enrico Cerrato degli Infection Code. mentre i ragazzi di The Nwe Noise descrivono così "DI COSA SI NASCE":  Petrolio, ma anche catrame, cemento e cavi elettrici scoperti: queste sono le immagini associabili al disco e questa è la densità che Cerrato è in grado di dare ai pezzi, dato che non gli mancano esperienza e mestiere e dato che, come si è visto, ha una lunga “case history” da consultare. A volte riesce a sembrare incombente e pericoloso, altre a trasmettere un forte senso di alienazione, proprio come ci si aspetta da lui. Ci sono anche dei tentativi di arricchire o variare lo schema, basta ascoltare il primo pezzo, ma è su questo che Enrico dovrà lavorare maggiormente in futuro se vorrà essere ricordato. Menzione d’onore per il titolo del disco, quasi un corollario de “la morte si sconta vivendo” di ungarettiana memoria.'

https://totenschwan.bandcamp.com/album/tsr-73-di-cosa-si-nasce

NADSAT - CRUDO [TSR 84] NADSAT NON E' SOLO LO SLANG INVENTATO DA ANTHONY BURGESS PER FAR ESPRIMERE I SUOI DRUGHI DI ARANCIA MECCANICA, MA E' ANCHE UN DUO BOLOGNESE DEDITO AL MATH/NOISE DALLE FORTI TINTE SPERIMENTALI. SIAMO QUI A RACCONTARVELO PERCHE' ESCE A DISTANZA DI UN ANNO DALL'EP "TERMINUS" IL LORO PRIMO ALBUM "CRUDO". IL DISCO REGISTRATO E MIXATO DA ENRICO BARALDI [ORNAMENTS] AL VACUUM STUDIO [BO] E SUCCESSIVAMENTE MASTERIZZATO AL FONOPRNIT STUDIO [BO] DA CLAUDIO ADAMO [CANI DEI PORTICI] ARRIVA GRAZIE ALLA COLLABORAZIONE TRA NOI DI TOTEN SCHWAN E UPUPA PRODUZIONI, VOLLMER INDUSTIES, OH!DEAR RECORDS, E' UN BRUTTO POSTO DOVE VIVERE E KOE LOW PROFILE. IL DISCO LO SCARICATE GRATUITAMENTE E LO REPERITE FISICAMENTE IN CD SULLA NOSTRA PAGINA BANDCAMP.

https://totenschwan.bandcamp.com/album/tsr-84-crudo

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NOT A SAD STORY - OLGA [TSR 82] Not a Sad Story è il lavoro di due anni incentrato sul cambiamento, sulla consapevolezza, sulla sperimentazione. E' l'esaltazione di gusti personali di origine elettronica rubati nel tempo. E' il frammento preòevato dalla sintassi di una storia triste, una storia vera, una storia che non c'è. E' un lieto fine. E' un'illustrazione testuale: Scolpire i sassi sullo stomaco per renderli meno pesanti e più affascinanti. E' lavoro, forza e pazienza. NOT A SAD STORY è quell'attimo in cui ti rendi conto che qualcosa non fa più schifo. O più semplicemente una comoda presa per il culo.

Questo l'incipit della presentazione di "OLGA" debutto dei palermitani NOT A SAD STORY che dalle ceneri degli Airport risorgono più determinati che mai dando vita al loro primo disco totalmente autoprodotto insieme a noi. L'album uscito il 4 febbraio scorso è stato registrato e mixato dalla band insieme a Valerio Ragusa ai Ruderec Studio di Solanto [PA] e arriva nella limitatissima edizione in sole 200 copie in CD con una veste grafica totalmente confezionata a mano dagli stessi NOT A SAD STORY. "OLGA" è disponibile in download digitale e in CD sulla pagina bandcamp del gruppo https://notasadstory.bandcamp.com mentre da noi è reperibile solo sotto forma di CD. 

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KIRLIAN - R2 [TSR 69] SECONDO ALBUM PER I KIRLIAN DI TOMMASO MANTELLI DI CUI VI RIPORTIAMO LA RECENSIONE USCITA SUL TRITACARNE NUMERO 17 COME MIGLIORE INTRODUZIONE E DESCRIZIONE PER QUELLO CHE E' UN ALBUM INTENSISSIMO E INTERESSANTE CHE SPAZIA ANCORA I MEANDRI INESPLORATI DEL LATO ARTISTICO DELLA SCIENZA. DIRETTAMENTE DALLE NOSTRE PAGINE:

"Secondo intensissimo album per i KIRLIAN che dopo A.U.R.A.L. [ancora disponibile sulla pagina Bandcamp sia del gruppo che di Dischi Bervisti in download gratuito] il loro debutto del duemilaquindici ci danno in pasto "R2". Il disco già dalla veste grafica e dal confezionamento [packaging per gli incalliti esterofili] fa capire che stiamo per andare incontro ad un qualcosa di molto particolare. E difatti non appena il dischetto ottico [CD per gli esterofili] inizia a girare nel lettore del nostro stereo [impianto stereo, non lettore mp3 per i contemporanei] si è subito soffocati dall'angosciante assalto del terzetto veneto. Concettualmente siamo dentro al percorso tracciato dal primo disco [focalizzato sulla fotografia elettro aurale dello scienziato sovietico Kirlian], qui però l'attenzione si sposta e vira verso la ricerca dell'aura a livello molecolare tramite il microscopio ottico [la grafica esplica dettagliatamente il concetto e lo fa molto meglio di quanto stia provando a fare io adesso]. Piace l'idea che i Kirlian siano attenti ai lati meno "musicali" del loro progetto, segno che mettono sullo stesso piano ogni elemento che li contrattistingue, andando a creare un progetto a trecentosessanta gradi che parte sì come musica ma si allarga alle arti e alla scienza. Per come la vediamo noi meriterebbero il massimo supporto [che per noi significa fare in modo che arrivino ovunque siamo in grado di spingerli e per voi l'acquisto del disco] anche solo per questo loro approccio olistico [oltre che intelligente]. Ovvio che i gusti possano non essere concordi sullo stile del gruppo ma questo crediamo che sia secondario alla visione globale del progetto messo in piedi da Tommaso Mantelli e dai suoi alleati. I brani di "R2" si discostano da quelli del predecessore e virano man mano che ci si avvicina alla fine del disco verso sonorità meno tradizionali [tradizionali per loro non in senso assoluto] lasciando intravedere possibili sbocci drone ambient per quello che sarà il futuro più o meno prossimo dei Kirlian. Non c'è sosta durante l'ascolto dei dieci brani di cui si compone l'album. Le dissonanze e le distorsioni si rincorrono senza tregua andando a realizzare un insieme tanto massivo quanto armonico. Sono soliti definire il loro sound come Sci-core. Noi ci accodiamo alla definizione ma teniamo a sottolineare come anzichè disintegrare tutto in modo diretto "R2" sia un disco che annienta in modo opposto, creando cioè un muro di suono che pian piano ci ingloba fino alla dipartita finale. C'è una sottile linea che collega ogni brano del disco cioè la voglia di scandagliare a fondo i propri strumenti in modo da liberare ogni tipo di potenzialità in essi contenuta lasciando perdere le consuetudini. Un disco dal grande potenziale, da ascoltare e riascoltare per poter godere appieno di ogni passaggio in esso contenuto".

https://totenschwan.bandcamp.com/album/tsr-69-r2

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THE GREAT SAUNITES - GREEN [TSR 74] LISERGICHE [AUDIO]SINERGIE. CONCEDETECI IL NEOLOGISMO, DATO CHE NON TROVIAMO NIENTE DI PIU' VICINO A QUEL TRAIT D'UNION CHE SI E' VENUTO AD INSTAURARE TRA NOI DI TOTEN SCHWAN E I RAGAZZI DI HYPERSHAPE NEL MOMENTO IN CUI ABBIAMO INTRAPRESO QUESTO VIAGGIO SPAZIALE AL SEGUITO DEI THE GREAT SAUNITES E DEL LORO RECENTE "GREEN" SECONDO CAPITOLO DELLA LORO TRILOGIA. PER NON PERDERCI IN INUTILI E NOIOSI DISCORSI RIPORTIAMO LA RECENSIONE INTEGRALE PUBBLICATA NELL'ULTIMO NUMERO DEL TRITACARNE.

"Green" rappresenta la seconda parte delle trilogia dei TGS iniziata esattamente un anno fa con il primo tassello ["Nero"]. Il discorso va dunque visto in un'ottica più ampia rispetto al singolo album che stiamo presentando in questa sede e potrà dirsi completo solamente tra altri dodici mesi quando con tutta probabilità avremo tra le mani l'episodio finale di cui ancora ignoriamo titolo, forma e contenuto. Dal nero al verde dunque, dai tre brani del primo album ai due lunghissimi che compongono il secondo. a sperimentazione di cui parlavamo nella recensione dello scorso numero continua a dilagare in tutte le direzioni, inarrestabile e come un fiume in piena travolge l'ascoltatore con il suo psychedelic space rock avvolgente. I due brani in questione ci portano verso lidi sonori alieni ed alienanti con una facilità che è propria solo di chi ha dimestichezza totale con il proprio strumento. Suite così prolungate riportano alla mente un certo tipo di sonorità ma anche di approccio ci sentiamo di aggiungere che si perde tra gli anni sessanta e settanta. Viene da chiedersi quanto siano consapevoli i due di essere un portale aperto sul passato che volge però al futuro. The Great Saunites riescono infatti a coniugare un certo modo "retrò" di concepire la musica con un sound contemporaneo volto al futuro prossimo. Annientano lo scorrere e l'importanza del tempo andando a scrivere un capitolo che esula dai ritmi circadiani per come li conosciamo e viviamo. Ci sconvolgono i bioritmi e ci conducono per mano attraverso un sentiero che presenta un'ultima curva prima dello strappo finale, quella rappresentata dall'ultima parte della trilogia. Tutto appare dilatato all'inverosimile durante i quarantasette minuti dell'album e non sembrano esservi vie di fuga laterali come nelle gallerie di più recente costruzione. Si resta intrappolati dentro "Green" senza rendersene nemmeno conto più di tanto. Il groove messo in piedi riesce nell'intento di mantenere alta l'attenzione sul pezzo nonostante il più breve dei due sfiori i ventidue minuti. Ci sono un sacco di sfaccettature che emergono strada facendo, man mano che l'ascolto prosegue e si allunga a dismisura. Ma non vogliamo svelarvi nulla. Possiamo solo dirvi che in alcuni trati pare di essere all'interno di un sabba tanto elevata è la percezione esoterica dei brani. Un vero e proprio trip [nel significato lisergico del temine] che seduce e conquista, ipnotizza ed inganna. Se li avevamo apprezzati con "Nero" non possiamo negare di essere arrivati ad amarli con questo "Green". Ma la cosa che più ci conforta è il fatto che vista la progressione inarrestabile il prossimo colore che sceglieranno sarà ancor più travolgente. Non vediamo l'ora.

https://totenschwan.bandcamp.com/album/tsr-74-green

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ZEIT - MONUMENT [TSR 70] Dopo la ristampa in CD del loro debutto "The world is nothing" gli ZEIT tornano a casa TOTEN SCHWAN con questo nuovo folgorante EP. "Monument" è un quattro tracce che stravolgerà i vostri ascolti quotidiani scalzando dal lettore CD tutto quello che avevate in programma di ascoltare nei prossimi giorni. C'è una versione in vinile curata esclusivamente da Assurd Records di cui cercheremo di avere qualche copia in distribuzione, ma c'è soprattutto la versione CD cui abbiamo contribuito noi insieme agli amici di Dischi Bervisti, Tanato Records, Shove, Icore Produzioni, Dingleberry, Rip Roaring Shit Storm Records, Epidemic Records, Indelirium Records e Cave Canem. Oltre alle tre inedite "Staring", "They run in circles" e "Monument" il disco comprende anche la cover di "The Swarm" degli At The Gates. Come sempre siamo di fronte ad una produzione impeccabile che eleva al massimo l'impatto sonoro, il tutto impreziosito dalla presenza di Nicola Manzan [Bologna Violenta, Dischi Bervisti] e non ultimo dalle grafiche sopraffine ad opera di SoloMacello. C'è poco altro da aggiungere. Fatelo vostro. Non nei rimarrete delusi. Con gli ZEIT si va sempre sul sicuro. 

https://totenschwan.bandcamp.com/album/tsr-70-monument

 

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DEMIKHOV - EXPERIMENTAL TRANSPLANTATION OF VITAL ORGANS [TSR 68] Raccontare un disco che si è deciso di produrre non è mai cosa facile. L'inevitabile e potenziale conflitto di interessi è ovviamente dietro l'angolo e la malizia di chi legge va ben oltre il reale e il tangibile. Per cui spesso ci troviamo nella più totale difficoltà nel momento in cui ci approcciamo ad una recensione di casa Toten Schwan. Potrei dire che ce ne freghiamo di quello che pensa la gente e scrivere tuttoilcazzochemipare ma voglio essere superiore a quanti tra voi partono prevenuti leggendo queste parole. I DEMIKHOV sono stati [per noi di Toten] una scoperta relativamente recente, ma ciò non toglie che ci siano potenzialmente tutti gli ingredienti per far sì che, nonostante non si abbia partecipato al processo produttivo e di costruzione del disco insieme al gruppo, questo “Experimental transplantation of vital organs” diventi uno dei nostri dischi preferiti di tutto il duemilasedici. Se di ingredienti vogliamo parlare inevitabile e doveroso si rivela partire dal titolo stesso che è tutto un programma e che a noi più datati non può non richiamare i primi album dei Carcass [bei tempi..]. La scelta di un titolo così complesso da declinare ma anche da digitare sulla tastiera dice già molto in partenza e sottolinea come in quanto a fantasia, sintassi e complessità i Demikhov non siano secondi a nessuno. Detto questo passiamo al concept intorno a cui ruota tutto il progetto. Vale a dire la scelta del nome. Della genialità malata, visionaria e perversa di Vladimir Demikhov [pioniere sovietico dei trapianti ma anche folle sperimentatore sugli animali] i ragazzi hanno ripreso il gusto e l'indole per l’iniziativa che rompe gli schemi ben oltre il lecito e il consentito. Non siamo qui a parlare di provocazione gratuita, ma di tentativo di creare qualcosa che possa rappresentare una strada personale per comunicare le proprie sensazioni sotto forma di assalti sonori. Per chiudere l'argomento legato al concept e spiegare anche la componente grafica l'album può essere visto come la sonorizzazione del più famoso esperimento del dottor Demikhov, vale a dire quello del trapianto di due teste sullo stesso cane. Esperimento che però [purtroppo per lui] fallì miseramente poche ore dopo la sua conclusione chirurgica. Per quello invece che concerne l'album da un punto di vista musicale il disco, studiato e curatissimo in tutti i suoi dettagli, suona come un lancinante grido di dolore. Potente e dissonante, violento e malato. Sporco ma curato. Un album di non facile ascolto per chi non si ciba come noi di noise a colazione ma preferisce al risveglio mattutino album più delicati ed accessibili. Suoni ossessivi ed oppressivi inchiodati su ritmiche marziali che spaziano fino ad arrivare a frangenti similtribali e industriali sono il nostro pane quotidiano. Di tutto questo i Demikhov hanno riempito il menù. Possiamo quindi iniziare a masticare il loro disco. Una postilla in chiusura riguardo la voce. Della totale assenza del cantato nessuno fino ad ora pare essersene accorto e i pochi che se ne sono resi conto non ne hanno davvero sentito la mancanza. “Experimental transplantation of vital organs” non ha bisogno di nient'altro, cantato compreso. Ha già tutto quello che serve per farci godere. Viagra compreso. In estrema sintesi il disco dei Demikhov è una delle cose che ci auguriamo di trovare ogni volta che apriamo la casella mail e vediamo che ci hanno mandato dei brani da ascoltare. Con loro non è stato necessario un secondo ascolto. Buona la prima. Se non ci credete non avete che da ascoltare il disco, certi come siamo che a metà album ci scriverete per acquistarlo. 

https://totenschwan.bandcamp.com/album/tsr-68-experimental-transplantation-of-vital-organs

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SIAMO GIUNTI ALLA QUINTA EDIZIONI DELLA NOSTRA COMPILAZIONE. ANCHE QUESTA VOLTA SIAMO RIUSCITI AD ALLESTIRE UNA FORMAZIONE DI CUI ANDIAMO FIERI, COSI' COME ANDIAMO ORGOGLIOSISSIMI DEL FATTO DI AVER AVUTO L'ONORE E LA FORTUNA DI POTER DISPORRE DELLA COLLABORAZIONE DELL'AMICO COITO NEGATO PER LA REALIZZAZIONE DELLE GRAFICHE. TOTEN SCHWAN V ARRIVA COME SEMPRE NELLA DUPLICE VERSIONE, IN FREE DOWNLOAD SULLA NOSTRA PAGINA BANDCAMP https://totenschwan.bandcamp.com/album/toten-schwan-v E IN UNA EDIZIONE IN CD FORMATO DVD BOX SET LIMITATA A SOLI 50 ESEMPLARI. IL TESTO CHE SEGUE E' PRESO DIRETTAMENTE DAL BOOKLET INTERNO CHE TROVATE NEL BOX SET.

Se il numero cinque corrisponde al cambiamento, inteso come nuovo punto di partenza per infrangere gli schemi convenzionalmente precostituiti in modo da elevare la spiritualità, il contesto nel quale ci troviamo adesso nel provare a presentarvi la nostra nuova compilazione è perfettamente conforme ai dettami di chi si occupa di numerologia. Noi che ci nutriamo di futili inutilità e che strizziamo silenziosamente l’occhio all’Hinduismo , allarghiamo il tiro e ci abbeveriamo alla fonte secondo cui il cinque sta a rappresentare il dio Shiva, la divinità dai cinque volti, simbolo della padronanza sui cinque elementi e della forza vitale che dissolve e distrugge i mondi, ma anche di quella che li rigenera, li preserva e infine li sostiene grazie al suo aspetto dissolutivo e rinnovatore. Ci si chiede spesso se abbia ancora un senso realizzare delle compilazioni ai giorni nostri, visto che la rete permette di avere tutto ed il contrario di tutto a portata di mano in tempo reale. Per quella che è la nostra esperienza ma più che altro visione della vita e della musica, noi siamo dell’idea che sì, si possa e si debba ancora andare avanti, intimamente legati ad un passato forse fallimentare visti i risvolti di oggi in termine di conseguenze dei nostri errori precedenti, ma da cui no vogliamo staccarci. Ci piace ancora pensare che un insieme di brani scelti in modo accurato secondo quelli che sono i nostri gusti e le nostre idee possano dare uno spaccato di quel particolare momento storico che si è vissuto o si sta vivendo. È evidente che internet vanifica ogni tentativo di imprimere la realtà fermandola in un istante ben preciso, così come è evidente il suicidio commerciale di iniziative come questa, ma poco [ci] importa. Ci siamo sempre mossi e continueremo a muoverci lasciando da parte il lato economico delle nostre azioni convinti che sia e debba essere il cuore a determinare le scelte e non il portafoglio. Per cui spazio alla versione scaricabile gratuitamente in modo che tutti possano prendere e fare ciò che preferisco del disco, e per i feticisti nostalgici questa versione in cd da mettere nel loro scaffale in mezzo alle cose che non ascolteranno mai. Buon ascolto a chi avrà la voglia di mettere il cd nello stereo e grazie a chi supporta comunque anche senza rovinarsi le orecchie questa nostra ennesima follia da parte del collettivo toten schwan. 

    BAD GIRL

    E' IN DIRITTURA DI ARRIVO "COSMI" PRIMO ALBUM DI BAD GIRL, COPRODUZIONE TRA NOI DI TOTEN SCHWAN E GLI AMICI FRATERNI DI DIO DRONE E UTU CONSPIRACY. L'ALBUM SARA' DISPONIBILE IN UNA ELEGANTE CONFEZIONE IN VINILE ROSA CON ANNESSO BONUS CD  SEGNA IL CONSOLIDAMENTO DEL PROGETTO NATO E CRESCIUTO SOTTO LA SAPIENTE GESTIONE DEL COLLETTIVO DIO DRONE. DOPO L'EP "BAD GIRL" DEL DUEMILATREDICI E "π IL LIVE DEL DELIRIO" DEL DUEMILAQUATTORIDICI ARRIVA FINALMENTE LA PROVA SULLA LUNGA DISTANZA, ANTICIPATA DAL VIDEO INTRODUTTIVO CHE POTETE TROVARE SULLA PAGINA FACEBOOK DI BAD GIRL E SUL CANALE YOUTUBE DELLA CATTIVA RAGAZZA

    STREAMING SULLA NOSTRA PAGINA BANDCAMP E COPIE FISICHE DELL'ALBUM A PARTIRE DAL 29.05 DATA DELLA RELEASE UFFICIALE DEL DISCO CHE SARA' CELEBRATA NEL PARCO DELLE CAVE DI ISOLA (SESTO FIORENTINO) ALL'INTERNO DELLA RASSEGNA DI ARTE SONORA "TERRE D'ARIA" ORGANIZZATA DA DIO DRONE

    TROVATE LE PRECEDENTI RELEASE DI BAD GIRL AI SEGUENTI INDIRIZZI, BASTA UN SOLO CLICK

    BAD GIRL SOUNDCLOUD - https://soundcloud.com/badgirl-11

    BAD GIRL BANDCAMP - http://badgirl69.bandcamp.com/

    BAD GIRL EP - http://diodrone.bandcamp.com/album/bad-girl-ep

    BAD GIRL LIVE - http://diodrone.bandcamp.com/album/il-live-del-delirio

    BAD GIRL FB - https://www.facebook.com/badelectricgirl

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    CANI DEI PORTICI

    PREVISTA PER IL DUE MAGGIO PROSSIMO LA RELEASE UFFICIALE DI "DUE", SECONDO ALBUM DEI CANI DEI PORTICI, CHE DOPO IL FORTUNATO "CAVE CANEM" DEL DUEMILATREDICI TORNANO AD ABBAIARE CON QUESTO SECONDO LATRATO REALIZZATO INSIEME A NOI DI TOTEN SCHWAN E A UNA FUCINA DI VALIDISSIMI COLLABORATORI QUALI DISCHI BERVISTI, VOLLMER INDUSTRIES, E' UN BRUTTO POSTO DOVE VIVERE, SANTA VALVOLA REC, OH DEAR REC. L'ODIO DISCHI ED EFFETTI COLLATERALI.

    I due abbaiatori sonori sguinzagliano un rock potente, nero come quelle notti passate a vagabondare senza una luna a tenerti compagnia, figlio o nipote di elementi poco raccomandabili (ma noi li raccomandiamo eccome!) quali Melvis, Jesus Lizard e Isis; Ci regalano in esclusiva il video di “Cuore di Tenebra” e spiegano come mai sia stato scelto questo pezzo per presentare l’intero disco “Cuore Di Tenebra è nata da un riff pesantissimo e oscuro di Claudio Adamo, che mi fece venire in mente il “cuore di un’immensa tenebra”. A quel punto lavorammo ad una parte più sfumata, con tamburi e corde nebbiose: quella parte per me doveva essere proprio il fiume Congo. A quel punto tributare il pezzo all’opera di Conrad era obbligatorio.“ Il video invece, diretto da Sofia Braga, mostra una Natura affascinante ma pericolosa dove anche la più piccola forma di vita vivente incute una sensazione di terrore. Interpellata sull’idea alla base del clip la videomaker afferma “è un brano segnato da un alone di effimero onirismo, flussi e riflussi che si infrangono sulla riva di luoghi sconosciuti dagli atavici ricordi. La decisione di creare un video immersivo nel quale il riferimento a “Heart of Darkness” di Joseph Conrad fosse evidente è stata unanime; ma nel “Cuore di Tenebra” dei Cani dei Portici non c’è spazio né per colonizzatori né per indigeni, la giungla stessa si mostra allo spettatore/ascoltatore senza nessun tipo di filtro umano, accompagnandolo per tutta la durata del brano nei suoi meandri più reconditi nei quale, una volta addentratosi, non potrà più uscirne fino alla fine dell’album.“

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    SDANG!

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    RACCONTIAMO STORIE SENZA PARLARE – QUESTA LA FILOSOFIA DI SDANG! DUO BRESCIANO CHE DOPO L'EP DELLO SCORSO ANNO ESCE FINALMENTE CON IL PRIMO ALBUM VERO E PROPRIO. “LA MALINCONIA DELLE FATE” RAPPRESENTA IL LORO ATTUALE STATO DI FORMA E PRENDE VITA GRAZIE AD UN POST ROCK INTRISO DA VENATURE SHOEGAZE, GRUNGE E STONER CON DIVAGAZIONI PROGRESSIVE. ALESSANDRO PEDRETTI E NICOLA PANTEGHINI HANNO CONCESSO LO STREAMING INIZIALE IN ESCLUSIVA A ROCKON.IT (LINK ALLA FINE) CHE POI RIPRENDEREMO ANCHE NOI DOPO L'USCITA UFFICIALE DEL DISCO DALLA NOSTRA PAGINA BANDCAMP OLTRE A DISPORRE DELLE COPIE FISICHE IN DIGIPACK.

    “La malinconia delle fate è un disco che vive di atmosfere sognanti e di dinamiche esplosive, un concentrato di energia lontano da una facile classificazione di genere.
La malinconia delle fate è un’isola felice.
La malinconia delle fate vive di ricordi (Il primo giorno di scuola), speranze (Scrivimi una lettere tra nove anni), frenesie (Cento metri all’arrivo), allucinazioni (Astronomica), complicità sentimentale (Martina). La malinconia delle fate vuole aiutare l’ascoltatore ad accettare emozioni dimenticate, trascurate o mai sperimentate.
Sdang! vuole raccontare storie senza parlare.”

    IL DISCO ESCE IN COLLABORAZIONECON LA FORNACE DISCHI, DREAMING GORILLA Rec. TAXI DRIVER Rec. ACID COSMONAUTS Rec. E NOI DI TOTEN SCHWAN. SDANG! NON E' UNA QUESTIONE DI GENERE, DI ETICHETTA, DI MODA, DI STILE, DI TECNICISMO. E' QUESTIONE DI SENSAZIONI, DI SENTIMENTI, DI EMOZIONI. SDANG! VUOLE RACCONTARE STORIE MA SENZA PARLARE E CANTARE.

    PER LO STREAMING  http://www.rockon.it/musica/anteprima-musica/sdang-ascolta-in-anteprima-streaming-lalbum-la-malinconia-delle-fate/

    PERFORMANCE ORALE MISTICA ASTRALE

    Secondo video da “paranoid room” per i p.o.m.a che dopo la title track dell'album ci propongono questo “costanza / non plus ultra” inizialmente disponibile in esclusiva sul sito di noisey che descrive cosi' il brano: SECONDO VIDEO TRATTO DA "PARANOID ROOM" PER I P.O.M.A. CHE DOPO LA TITLE TRACK DELL'ALBUM CI PROPONGONO QUESTO "COSTANZA / NON PLUS ULTRA" CHE VEDE LO STREAMING INIZIALE ESCLUSIVO AD APPANNAGGIO DEI RAGAZZI DI NOISEY CHE DESCRIVONO E PRESENTANO COSI' LA COSA: Tanto per cominciare P.O.M.A. sta per Performance Orale Mistica Astrale, quindi abbiamo già capito che non ci troviamo davanti a un progetto di musica ultracondensata per speedfreak. Paranoid Room è il terzo disco registrato dal duo, prodotto da Misto Mame per la sua nuova serie Empty Copies, il che significa che comprandolo non si ricevono dischi ma stampe, foto e altre stranezze insieme a un codice per il download. Il disco è un affare da sette tracce di post rock elettronico e claustrofobico, pieno di synth cosmici, beat minimali e voci aliene, che crea un'atmosfera decisamente oscura, da session drogata appena prima dell'alba, quando la festa lascia il posto al terrore. Il video che ci affidano in esclusiva, diretto da FRNKBRT contiene due tracce una dietro l'altra, "Costanza" e "NonPlusUltra", tra le più eteree e inquietanti dell'album, la prima fluttuante ed epica con i suoi muri di synth e chitarre trattate, la seconda che procede con passo elefantiaco su una combinazione di beat e basso lenti e pesanti, con interferenze elettroniche e voce presa male. Il video ci porta dritti dentro la stanza della paranoia, che a quanto pare ha microfoni che pendono dal soffitto, bottiglie di alcolici non ben identificati, posacenere pieni e, naturalmente, i P.O.M.A. che suonano. Acquista Paranoid Room in formato digitale sul Bandcamp dei P.O.M.A. o in CD sul sito di Toten Schwan. 

    QUESTO IL LINK PER ACCEDERE AL VIDEO DALLA PAGINA DI NOISEY http://noisey.vice.com/it/video-premiere/p-o-m-a-costanza

    DAGGER MOTH

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    SILK AROUND THE MARROW E' IL NUOVO ALBUM DI DAGGER MOTH, DA SEMPRE AMICA DI TOTEN SCHWAN. NON POTEVAMO NON PARLARNE E NON DARVI LE COORDINATE PER SEGUIRLA NELLA PROMOZIONE DEL SUO NASCITURO. L'ALBUM CHE COME SEMPRE VEDE LA GESTAZIONE QUASI ESCLUSIOVA DELLA SOLA SARA ARDIZZONI HA COME OSPITE A QUESTO GIRO MARC RIBOT E D E' STATO REGITRATO E MIXATO DA FRANCO NADDEI AL COSABEAT STUDIO DI VILLAFRANCA (FC) NELL'INVERNO SCORSO. LE IMMAGINI SONO AFFIDATE ANCHE QUESTA VOLTA A DAVIDE PEDRIALI.

    QUESTA LA PRESENTAZIONE DI SARA DEL SUO NUOVO LAVORO “Rispetto al primo album questo secondo lavoro ha avuto una gestazione più breve ma più complessa. Il debutto omonimo come Dagger Moth era nato come una trasposizione eterogenea e scarna dei brani che già da alcuni mesi avevo iniziato a testare dal vivo, ben prima di entrare in studio. Per i brani di “Silk Around the Marrow” avevo in mente delle atmosfere ben precise a cui dar forma seguendo un percorso inverso rispetto a quanto fatto ormai 3 anni fa: tra gennaio 2015 e la scorsa estate ho messo in stand by l’attività live per un po’, per raccogliere in solitudine idee ed arrangiamenti – tra chitarre, voci e suoni più sintetici – con una ventina di bozze casalinghe, in seguito passate al setaccio e rifinite prima di entrare in studio durante l’autunno (svariate parti di chitarra partorite comodamente nel mio salotto hanno poi trovato posto direttamente sul disco… ). Nei mesi invernali le registrazioni si sono divise tra il Cosabeat studio di Franco Naddei (per le parti di elettronica e il mix) e l’homestudio di Antonio Gramentieri (per molte delle mie take di chitarra). E qua e là sia Franco che Antonio hanno anche imbracciato i rispettivi strumenti per aggiungere note di colore alla tavolozza. Ho poi avuto l’immenso piacere di coinvolgere il mio guitar(anti)hero di sempre, Marc Ribot, con una proposta inusuale, data la carriera del personaggio: contribuire con delle parti di voce ad un brano. Un sogno che covavo da anni…

    L'ALBUM PER ORA NON E' ANCORA DISPONIBILE FISICAMENTE NELLA NOSTRA DISTRIBUZIONE [ANCHE SE SPERIAMO DI AVERLO A BREVE] PER CUI DOVETE ACCONTENTARVI DELLO STREAMING DALLA PAGINA BANDCAMP DI DAGGER MOTH https://daggermothmusic.bandcamp.com/album/dagger-moth-silk-around-the-marrow

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    OTTAVO ESTRATTO DAL DISCO DEI PRETI PEDOFILI. "LA MIA CHIESA" E' LA SCELTA PER IL MESE DI APRILE. "La mia chiesa" è il nostro piccolo contributo al dibattito su Isis, terrorismo, attentati di Parigi, Islam, razzismo. L'analisi è abbastanza semplice: se un uomo decide di farsi saltare in aria, vuol dire che non ha più ragioni per continuare a vivere. Il fanatismo religioso oggi non è altro che un orizzonte verso cui il sottoproletariato arabo si sta dirigendo, nel secolo della crisi di qualsiasi progetto riformista e del declino definitivo delle idee post-marxiste. Sappiamo di essere un gruppo pesante, sappiamo che l'indie italiano sguazza nel non-sense fighetto, ci dispiace, non ci adeguiamo. Questo è l'ottavo brano del nostro progetto, che annaspa ma non si arresta. Come le idee. Non si arrestano. QUESTO IL SENSO DELL'OTTAVA ISTANTANEA DEL NUOVO ALBUM DEL GRUPPO IN USCITA PER SETTEMBRE DUEMILASEDICI UNA VOLTA ULTIMAT LA PUBBLICAZIONE DI TUTTI E DODICI I BRANI DEL DISCO.

    Ho visto morti senza una storia. Ho visto sangue senza memoria. Ed ogni volta che sarai offesa. Darai la colpa alla mia Chiesa. La mia Chiesa è la mia fame. Il mio odio non sa mirare. Ma ogni volta che sarai offesa. Darai la colpa alla mia Chiesa. La mia Chiesa la mia Chiesa. La mia Chiesa la mia Chiesa...

    PER TUTTE LE INFO E I DOWNLOAD GRATUITI DEI BRANI PUBBLICATI FINORA NON CI SONO ALTERNATIVE http://pretipedofiliband.bandcamp.com/music

    ZEIT

    DISPONIBILE NEL CATALOGO TOTEN SCHWAN IN UNA ELEGANTE VERSIONE DIGIPACK CON POSTER LA RISTAMPA DEL CD DEGLI ZEIT "THE WORLD IS NOTHING" USCITO A FINE DUEMILAQUINDICI. ABBIAMO LETTO TANTO SUGLI ZEIT MA SICCOME SIAMO NARCISISTI RIPORTIAMO LA NOSTRA RECENSIONE DELL'ALBUM PUBBLICATA SUL TRITACARNE. Ad un solo anno di distanza dalla loro nascita i veneziani ZEIT danno alla luce il loro primo album "The world is nothing" seguito ideale ed inevitabile del loro EP di debutto "Zoe-Bios" che li aveva messi in luce nel marzo dell'anno scorso. Il lavoro distribuito nei tre formati vinile, cassetta e cd ci regala una band in grandissima forma che non concede un attimo di sosta all'ascolto. I dieci episodi del disco sono riconducibili ad un assalto senza compromessi che annichilisce sin da subito e non c'è modo di interrompere l'offensiva cercando riparo. Una produzione ben oltre la media di quello che ci recapitano solitamente permette di assimilare al meglio ogni sfumatura ed ogni ricercatezza che i quattro veneziani ci sbattono in faccia con il loro furioso hardcore. Non c'è quell'indistinto mischione in cui si fatica a distinguere i riff per quanto sono impastati con il resto. I muri di suono non servono, questo è quello che ci dicono i ZEIT e ascoltando il loro disco non si può non essere d'accordo con loro. Tecnicamente inceccepibili riescono nel non facile intento di tenere incollati per tutti i venticinque minuti di cui è composto "The world is nothing". Non c'è un solo calo di intensità, una nota fuori posto, un dettaglio che strida. È un album che merita di essere ascoltato, e che serve come esempio per chi vuole cimentarsi con l'energia e l'ardore. Gli ZEIT stendono un velo su quello che c'è stato prima di loro, rileggendo e riscrivendo i canoni di quello che è stato e che sarà l'hardcore nei giorni a venire inserendo senza eccedere e senza autocompicacersi elementi poco affini ai cliché del genere. Non c'è bisogno di mettersi in mostra autoeleggendosi a contorsionisti dell'originalità, basta poco per stravolgere non serve suonarsi addosso. Gli ZEIT suonano addosso agli altri non a loro stessi.

    https://totenschwan.bandcamp.com/album/the-world-is-nothing

    PERFORMANCE ORALE MISTICA ASTRALE

    CI SIAMO. IL DISCO DEI P.O.M.A. E' PRATICAMENTE PRONTO PER INFESTARE LE VOSTRE ORECCHIE. TROVATE GIA' DISPONIBILI ONLINE LE TRACCE "PARANOID ROOM" E "COSTANZA". MENTRE ASPETTIAMO L'USCITA UFFICIALE DELL'ALBUM PER POTERVI FORNIRE LO STREAMING INTEGRALE DEL DISCO SULLA NOSTRA PAGINA BANDCAMP GUSTATEVI I DUE ESTRATTI, IL PRIMO DAL SITO DI LOUD VISION E IL SECONDO DALLE PAGINE DI ROCKLAB.IT

     

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    PRONTO IN RAMPA DI LANCIO "PARANOID ROOM" DEI P.O.M.A (acronimo di Performance Orale Mistica Astrale) TERZA USCITA PER IL DUO CALABRESE FORMATO DA PAOLO OLIVA E MASSIMILIANO ALFI DOPO GLI EP "UNKNOWN" E "TRILOGY". L'ALBUM E' CO-PRODOTTO DA MISTO MAME, NEO COLLETTIVO ARTISTICO INTERNAZIONALE CHE SI APPROCCIA ALLA DISTRIBUZIONE DEI PROPRI LAVORI CON STAMPE LIMITATE IN UNA NUOVA SERIE EMPTY COPIES, PRODUZIONE DI STAMPE ORIGINALI COMPRENSIVE DI OGGETTI, RITRATTI E FOTO ANALOGICHE E UN CODICE CHE PERMETTE IL DOWNLOAD DELL'ALBUM. LA COPERTINA, REALIZZATA DA SIBERIA CALABRIA E POSTEDITATA DA FRANK BRAIT, E' UNA RAPPRESENTAZIONE ESPRESSIONISTICA DELLA PARANOIA ACCOVACCIATA SU SE STESSA. LA TECNICA E' QUELLA DELL'ACRILICO SU TELA. LE IMMAGINI CHE COMPONGONO L'INTERNO DEL DISCO ED IL CD-ROM SONO STATE FOTOGRAFATE IN ANALOGICO DA MASSIMILIANO ALFI. "PARANOID ROOM" E' STATO REGISTRATO E MIXATO A CHIETI NELLA CAMERA DELL'APPARTAMENTO DI RESIDENZA DEI P.O.M.A.

    “Odiamo la mediocrità, le argomentazioni prive di contenuto e la mancata considerazione dell’arte intesa come espressione. Quello che più di intimo è impresso nella nostra coscienza, i suoni vengono contaminati da esso, sono il riflesso del nostro momentaneo stato d’animo che al momento della composizione esplode”.

    per info stampa, interviste e prenotazioni: sotterranei.stampa@gmail.com
    POMA - https://soundcloud.com/pomaproj
    misto mame - http://mistomame.github.io/
    sotterranei - http://www.sotterraneipadova.it/

     

     

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    IL PROGETTO CHE RUOTA INTORNO AL NUOVO ALBUM DEI PRETI PEDOFILI IN USCITA PER SETEMBRE DUEMILASEDICI HA RAGGIUNTO LA SETTIMA TAPPA CON LA PUBBLICAZIONE DEL SINGOLO "Breve premessa attorno ad un aborto spontaneo occorso al sesto mese di gravidanza in circostanze non ancora del tutto chiare" DISPONIBILE COME I PRECEDENTI IN FREE DOWNLOAD SULLA PAGINA BANDCAMP DEL GRUPPO [https://pretipedofiliband.bandcamp.com] PER QUELLO CHE RIGUARDA INVECE TUTTE LE INFO RELATIVE ALL'ALBUM MA SOPRATTUTTO PER TUTTI COLORO CHE VOLESSERO CONTRIBUIRE ALLA REALIZZAZIONE E ALLA DISTRIBUZIONE DEL DISCO L'INVITO E' QUELLO DI SCRIVERE AI RAGAZZI DELL'ODIO DISCHI CHE GESTISCONO IN PRIMA PERSONA LA COSA [odiodischi@gmail.com] OPPURE A NOI DI TOTEN SCHWAN [toten.info@gmail.com] IN ALLEGATO LE IMMAGINI DEI SETTE SINGOLI USCITI FINORA, UNO AL MESE FINO A SETTEMBRE DUEMILASEDICI

    L'uomo è il sacerdote del caos, la pedofilia è la sua volontà di potenza sulla natura infante, la vita è la celebrazione di tale miseria. I preti pedofili danno messa ogni giorno. Il progetto "Preti Pedofili" nasce a settembre del 2011. Il tentativo è quello di mettere insieme sonorità di impiantotipicamente post rock/noise con l'abilità narrativa di testi in italiano. Con l'intento di realizzare un espressionismo sonoro che ricalchi i tracciati drammatici di una lirica esistenzialista. preti pedofili - http://pretipedofiliband.blogspot.it/

     

     

    HATE&MERDA - LA CAPITALE DEL MALE

    “..Non esiste filosofia che possa contemplare il male. Quando arriva si mangia tutto.. tutto.. e si spenge ogni cosa.  E' una cosa da non programmare a nessuno, da non dire a nessuno.  E' una cosa che non ha infinità.  Si mangia tutto. Le cellule.. non le scalda nemmeno. I morti.. se li rimangia i morti.. è una cosa pazzesca.  Però il male è rappresentato. Già tempi orsono dal Ponte Vecchio si buttavano le streghe. Era il posto delle streghe il Ponte Vecchio, ma prima c'erano i macellai che buttavano via le budella. E queste cose, queste frattaglie, venivano buttate nell'Arno e l'Arno si riempiva di questo sangue. Il male è una cosa che va sopportata, non c'è possibilità, la religione cristiana ne ha fatto una menzogna, ne ha fatto un processo di una virilità che è quella di un'eventuale condizione di salvezza, perché più soffri e più salirai al paradiso.. ma non è vero un cazzo.. La capitale del male? Il male non ce l'ha una capitale, o se ce l'ha può essere anche il terribile mondo oscuro dell'altra parte della luna.  Dove vuoi che sia.. in fondo a se stessi.. Che poi è sempre un aspetto personale il male. Non c'è nulla di detto, non c'è una misura per misurarlo. Il male è anche giusto sotto certi punti di vista. Il male serve. Serve anche il male..”“

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    FINALMENTE DISPONIBILE NELLA DUPLICE VERSIONE IN VINILE 12" E IN CASSETTA IL SECONDO ATTESO DISCO DI HATE&MERDA "LA CAPITALE DEL MALE". L'ALBUM CHE, E' SCARICABILE IN FREE DOWNLOAD SULLA NOSTRA PAGINA BANDCAMP, SEGUE IL FORTUNATO "L'ANNO DELL'ODIO" ANDATO ESAURITO IN VINILE E RISTAMPATO IN DIGIPACK PER ANDARE INCONTRO ALLE NUMEROSE RICHIESTE DI CHI NON HA POTUTO ACCAPARRARSI IL 12". HATE&MERDA SONO ATTUALMENTE IN TOUR PER PROMUOVERE L'ALBUM, MA CHI DI VOI NON AVESSE LA FORTUNA DI INCONTRARLI SULLA PROPRIA STRADA PUO' CONTATTARCI DIRETTAMENTE PER AVERE LA PROPRIA COPIA. I RECAPITI SONO QUELLI DI SEMPRE, VALE A DIRE LA MAIL toten.info@gmail.com OPPURE LA PAGINA FACEBOOK DI TOTEN SCHWAN.  COME IL PRECEDENTE ANCHE QUESTO DISCO HA VISTO LA LUCE IN UNA SOLA NOTTATA DI REGISTRAZIONI E PUO' VANTARE IN FASE DI REGISTRAZIONE E MASTERIZZAZIONE LA BRILLANTE E RODATA ACCOPPIATA FORMATA DA N.GALLIO E A.MAFFEI. LE GRAFICHE COME ACCADE PER BUONA PARTE DEL MERCHANDISING SONO OPERA DEL GRUPPO COADIUVATO DALLA SAPIENTE MANO DEL MAESTRO DI IMMAGINI COITO NEGATO, FIGURA DI RILIEVO NELL'UNDERGROUND FIORENTINO IN AMBITO ESTREMO. HANNO PARTECIPATO ALLE REGISTRAZIONI IN VESTE DI OSPITI STEFANIA PEDRETTI (SIGNORIAN ?ALOS E OVO) E MATTEO BENNICI (SQUARCIACICATRICI). L'ALBUM VEDE LA COLLABORAZIONE IN FASE DI PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DI UNA MANCIATA DI ETICHETTE QUALI SHOVE RECORDS, DISCHI BERVISTI, ZAS AUTOPRODUZIONI, SANGUE DISCHI, ICORE PRODUZIONI OLTRE OVVIAMENTE A NOI DI TOTEN SCHWAN, DIODRONE ED UTU CONSPIRACY. QUESTO PER LA VERSIONE IN VINILE. L'EDIZIONE IN CASSETTA INVECE E' REALIZZATA DALLA LABEL BRITANNICA SIMULA RECORDS.L'ALBUM, DISPONIBILE DAL 21 GENNAIO SCORSO, E' STATO PRECEDUTO DAL VIDEO APRIPISTA DI "IN ITINERE".

    HATE&MERDA - IN ITINERE

    non riuscivo a pensare a niente mentre me ne andavo via 
    come si fa a spiegare una cosa simile a qualcuno 
    non sono il tipo di persona che spiega tutto di sé 
    e non credo che lo sarò mai 
    è che non c'è nient'altro da spiegare 
    oltre a ciò che non può essere spiegato 
    ecco cosa cercavo di dire 
    è che non sono fatto così 
    è che non voglio una casa, non voglio legarmi 
    io non lo so 
    ora che sono lontano vorrei essere 
    dov'ero prima più di quando mi ci trovavo 
    è sufficiente dire che sono un particolare tipo di turista 
    un turista in viaggio permanente.

     

     

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    ASTOLFO SULLA LUNA - IN COLLABORAZIONE CON MIACAMERETTA, NAKED LUNCH, CAVE CANEM DIY, I DISCHI DEL MINOLLO E EDWOOD RECORDS SIAMO ORGOGLIOSI DI PRESENTARE Ψ² TERZO CAPITOLO DELLA SAGA TARGATA ASTOLFO SULLA LUNA. IL LORO SOUND, COME SEMPRE PERSONALISSIMO, FILA VIA LISCIO E VARIA DAL NOISE AL POST HARDCORE, PASSANDO DAL MATH ROCK E SFIORANDO IL JAZZ CORE PER UN INSIEME DI EMOZIONI CHE NON POSSONO LASCIARE INDIFFERENTI. IL TUTTO ACQUISTA ANCOR PIU' VALORE NEL MOMENTO IN CUI SI LASCIA UN ATTIMO DA PARTE L'ASSALTO SONORO E CI SI CONCENTRA SULLE TEMATICHE TRATTATE DAI TESTI, INTROSPETTIVI FINO AL DOLORE PIU' PURO E MAI BANALI. E' SOLO ALLORA, ENTRATI NEL PROFONDO DEGLI ASTOLFO SULLA LUNA CHE NON SE NE ESCE VERAMENTE PIU'. UN DISCO COI CONTROCAZZI. ASCOLTATELO E PROVATE A DIRE IL CONTRARIO...

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    OSLO TAPES – ENNESIMA NUOVA RELEASE DI FINE ANNO: A DISTANZA DI DUE ANNI DAL PRECEDENTE LAVORO [UN CUORE IN PASTO AI PESCI CON TESTE DI CANE] TORNANO GLI OSLO TAPES E LO FANNO CON UNA CO-PRODUZIONE CHE OLTRE A NOI DI TOTEN SCHWAN COINVOLGE ANCHE DEAMBULA RECORDS, DREAMING GORILLA, RIFF RECORDS, SANTA VALVOLA RECORDS E RIDENS RECORDS. L’ALBUM IN USCITA IL 24 NOVEMBRE CON IL TITOLO DI “TANGO KALASHNIKOV” METTE IN RISALTO IL VIAGGIO INTRAPRESO DAL COMBO ATTRAVERSO I TERRITORI SONORI DELL’AVANGUARDIA NORD EUROPEA. LA SCRITTURA DEI BRANI SVOLTA DURANTE LE SESSIONI DI REGISTRAZIONE DELL’ALBUM RICONFERMA LA MATRICE IMPRO DEL TRIO CHE VIENE A SUA VOLTA AMPLIATA DA INTERVENTI DI ALTRI OSPITI [U.PALAZZO DEI SANTO NIENTE, S.POMANTE DEI CAPTAIN MANTELL E MOLTI ALTRI] CHE A VARIO TITOLO ARRICCHISCONO LE COMPOSIZIONI.

    SHE SAID DESTROY!

    DOPO UN CORTEGGIAMENTO INVOLONTARIO FIGLIO DI UN AMORE PLATONICO CHE PENSAVAMO IRRIMEDIABILMENTE NON CORRISPOSTO POSSIAMO ANNUNCIARE CON GRANDE SODDISFAZIONE LA PRIMA RELEASE DELLE SHE SAID DESTROY! CON NOI DI TOTEN SCHWAN. SINCERAMENTE NON CI SAREMMO MAI ASPETTATI DI RIUSCIRE A CORONARE QUESTO NOSTRO SOGNO TANTA ERA LA STIMA NUTRITA NEI LORO CONFRONTI. AD OGGI SIAMO IN FERVENTE ATTESA DELLE COPIE IN VINILE DEL 12" SPLIT REALIZZATO DALLE SHE SAID DESTROY! CON LE SIGNORINE TAYTITUC. DISCO CHE POTETE TROVARE PER ORA SOLO NELLA VERSIONE DIGITALE, IN STREAMING NELLA NOSTRA PAGINA BANDCAMP E IN DOWNLOAD IN QUELLA DELLE SHE SAID DESTROY! WELCOME HOME SHE SAID DESTROY!

    CARNERO - CARNERO

    RISTAMPA IN VINILE PER IL DEBUTTO OMONIMO DEI ROMAGNOLI CARNERO. L’ALBUM OMONIMO FINORA DISPONIBILE IN FREE DOWNLOAD VEDE LA LUCE CON LA BENEDIZONE DI TOTEN SCHWAN E ALTRE ILLUSTRI ETICHETTE TRA CUI I FRATELLI NICHILISTI DI DIODRONE E A SEGUIRE SHOVE, UPWIND, UNQUIET, BITTEN BY THE REST, VOLLMER INDUSTRIES. “CARNERO” ESCE IN UNA VERSIONE IN 12” INCISA DA UN LATO SOLAMENTE. MENTRE COME NOI ASPETTTATE LE COPIE FISICHE DA METTERE SUL PIATTO DEL VOSTRO GIRADISCHI POTETE SCARICARVI GLI MP3 IN FREE DOWNLOAD ANCHE DALLA NOSTRA PAGINA BANDCAMP 

    https://totenschwan.bandcamp.com/album/carnero

    HATE&MERDA – A DISTANZA DI UN ANNO DALLA PUBBLICAZIONE DEL FORTUNATO DEBUTTO “L’ANNO DELL’ODIO” HATE&MERDA SONO ALLE PRESE CON LE REGISTRAZIONI DEL SECONDO ATTESO ALBUM CHE USCIRA’ A GENNAIO DUEMILASEDICI PORTANDO COME TITOLO “LA CAPITALE DEL MALE”. COME SEMPRE I DUE NON NECESSARI SI SONO MESSI NELLE MANI DI NICCOLO’ GALLIO E A QUANTO TRAPELA IL SOUND RICREATO SEMBREREBBE ANCOR PIU’ MALATO CHE IN PASSATO. ASPETTIAMO FIDUCIOSI LA COLATA DI ODIO TARGATA HATE&MERDA E PER FESTEGGIARE IL PARTO ABBIAMO DECISO DI COMUNE ACCORDO CON IL GRUPPO DI METTERE IN FREE DOWNLOAD “L’ANNO DELL’ODIO”. PER CUI DOPO AVERLO IN VINILE, IN CD DIGIPACK ORA POTETE FARE ANCHE INCETTA DEGLI MP3 AL SEGUENTE LINK https://totenschwan.bandcamp.com/album/lanno-dellodio

    MARLAT

    ESCE IL SEDICI OTTOBRE IL NUOVO ALBUM DEI MARLAT DAL TITOLO “SINE DIE” CUI NOI DI TOTEN SCHWAN ABBIAMO COLLABORATO A REGISTRAZIONI GIA’ ULTIMATE. IL DISCO TRATTA LO SCORRERE DEL TEMPO SOTTO UNA DIFFERENTE E VARIA CHIAVE DI LETTURA E RAPPRESENTA UN PUNTO DI SVOLTA RISPETTO AL PRECEDENTE “RUVIDACENERE” CON LA FACILE ASSIMILAZIONE DI UN TEMPO CHE VIENE SACRIFICATA SULL’ALTARE DELLA RICERCA E DELLA RAFFINATEZZA. UN DISCO DI NON FACILE APPROCCIO, UNO DI QUELLI “A RILASCIO LENTO”, RICCO DI PARTICOLARI E SFUMATURE MOLTO DIFFICILI DA COGLIERE AL PRIMO ASCOLTO. NELL’ATTESA DEL RELEASE PARTY, SERATA IN CUI OLTRE ALLA PRIMA VISIONE DEL VIDEO DI "DISTANTE" REALIZZATO IN COLLABORAZIONE CON MATTO TAGLIOLI VERRA’ SUONATO TUTTO IL DISCO PER INTERO 

    FRANCO GULLOTTA

    ENTRO FINE ANNO, SALVO NOSTRI GERIATRICI IMPEDIMENTI, DOVREBBE VEDERE LA LUCE “SPHERE” IL TERZO CAPITOLO DELLA TRILOGIA DI FRANCO GULLOTTA [EX JESUS WENT TO JERUSALEM], L’ALBUM CHE A QUANTO ABBIAMO AVUTO MODO DI ASCOLTARE RAPPRESENTA UN ULTERIORE PASSO AVANTI NELLA SPERIMENTAZIONE E NELL’AVANGUARDIA OLTRANZISTA, E’ PRONTO E ASPETTA SOLO DI ESSERE STAMPATO. TENENDO CONTO DELLA NOSTRA CRONICA LENTEZZA FIGLIA DI UN’ETA’ AVANZATA CHE CI CONDANNA GIORNO DOPO GIORNO SPERIAMO DI RIUSCIRE A POTERLO AVERE TRA LE MANI PER DICEMBRE INOLTRATO.

    DAGGER MOTH – L’AMICA DAGGER MOTH CI HA RIFERITO DI AVERE TRA LE MANI MATERIALE A SUFFICIENZA PER INIZIARE A LAVORARE SUL PROSSIMO ALBUM. L’IDEA CHE IL NUOVO DISCO STIA PRENDENDO FORMA RALLEGRA LE NOSTRE MESTE GIORNATE. C’E’ SOLO DA CAPIRE QUANTO TEMPO DOVREMMO ASPETTARE PER POTER FINALMENTE TOCCARE CON MANO IL NUOVO GIOIELLO DI SARA ARDIZZONI.

    DORA MAAR – NELLA DISTRO DI TOTEN SCHWAN POTETE TROVARE IL PRIMO EP REALIZZATO DAI DORA MAAR, POWER TRIO DEDITO AD UN POST PUNK NOISE. IL DISCHETTO CHE PORTA L’OMONIMO NOME DELLA BAND E’ STATO REGISTRATO IN PRESA DIRETTA NEI MESI SCORSI E RAPPRESENTA IL PRIMO GRADINO PER LA FORMAZIONE TOSCANA QUESTO IL TEASER PER L’USCITA DEL CD, CHE TROVATE ANCHE SULLA PAGINA BANDCAMP DELLA BAND 

    NICHILISTICAMENTE ICONOCLASTI

    NONOSTANTE LE DIFFICOLTA' SIAMO ANCORA IN PIEDI. NON CI FERMERA' L'EGOISMO. IN NESSUNA SUA FORMA. CONSAPEVOLI DEGLI ERRORI SIAMO PIU' CHE MAI DETERMINATI AD ANDARE AVANTI. CON VOI O SENZA DI VOI. L'ASPETTO SOCIALE DELLA NOSTRA INIZIATIVA NON HA AVUTO LA FORTUNA CHE CI AUGURAVAMO MA NON SARA' QUESTO A METTERCI IN GINOCCHIO. NE' ORA NE' MAI. NON CI CAMBIERETE QUEL CHE ABBIAMO DENTRO. CAMBIANO TANTE COSE, OGNI GIORNO MA NOI RESTIAMO ANCORA QUELLI DI UNA VOLTA. NOI ODIAMO TUTTO.

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    VEDE FINALMENTE LA LUCE IL SECONDO VIDEO TRATTO DAL DEBUTTO DI DAGGER MOTH. TRATTASI DEL PEZZO DI APERTURA DEL DISCO "OUT OF SHOT" SCRITTO A QUATTRO MANI CON JOE LALLY DEI FUGAZI CHE HA ANCHE PARTECIPATO ALLA REGISTRAZIONE IN VESTE DI BASSISTA. TUTTO E' STATO MESSO NELLE SAPIENTI MANI DI EDO TAGLIAVINI ED IL RISULTATO E' COME SEMPRE IN QUESTI CASI INECCEPIBILE.

    MENTRE TSUCHIGUMO DI JOAN'S DIARY COLLEZIONA POCHE MA SINTOMATICHE RECENSIONI ARRIVA IL PRIMO VIDEO TRATTO DAL CONCENTRATO DI ANGOSCIA DEDICATO AL RAGNO MUTAFORMA GIAPPONESE. IL PEZZO IN QUESTIONE E' "ABOMINEVOLE". DI NOME E DI FATTO. GLI DEI SE NE SONO ANDATI GRAZIE PER IL VOSTRO ODIO.

    ROCK HARD VERSIONE CARTACEA VEDE TSUCHIGUMO COME "un universo mutante [...] rumorosa teatralità, nichilismo, volontà di destrutturare e destabilizzare il tradizionale concetto di forma canzone [...] non c'è spazio alcuno per la presunta normalità, atmosfere malate si susseguono senza trovare uno stato di quiete [...] provocazione o iconoclasta manifestazione di rottura?"

    ROCKAMBULA CI REGALA UNA RECENSIONE DI TSUCHIGUMO DI JOAN'S DIARY CHE E' PURA POESIA: "...Musicalmente parlando siamo in territori minimali, dove batterie tagliate con l’accetta, lineari, senza fronzoli, supportano bassi distorti di una semplicità asciutta, arida, e voci effettate, distanti, che si danno in urla e litanie, spersonalizzate, inumane. Ogni tanto s’aggiunge qualche altro strumento (fiati, tastiere, theremin) ma l’impianto rimane vacuo, spazioso, scuro e notturno." MUSICA PER LE NOSTRE ORECCHIE ASSETATE DI RUMORE E FASTIDIO.

    HELKA WU? - PARALLEL PLAY

    FINALMENTE DISPONIBILE NEL CATALOGO TOTEN SCHWAN "PARALLEL PLAY" IL NUOVO ALBUM DI HELKA WU? 21 MINUTI COMPRESSI IN 6 TRACCE CHE SPIAZZANO SIN DAI PRIMI SECONDI. IMPREVEDIBILITA', ENERGIA, FURORE, PERIZIA TECNICA ED ESECUTIVA FANNO DI "PARALLEL PLAY" UN GIOIELLO CHE VI TRASCINERA' IN UN MONDO CHE SOLO IN POCHI [MELT BANANA E NAKED CITY SU TUTTI] HANNO OSATO ESPLORARE FINORA. APERTURA MENTALE E' LA PAROLA D'ORDINE PER FAR PARTE DELLA SCHIERA DEI DEVOTI A HELKA WU? EDITO DALL'UNIONE TRA EDISON BOX, PLACENTA RECORDS, FUCK YOUR CITY COLLECTIVE E NO LIGHTS TONIGHT RECORDS.

     

    VVAA - THE ETERNAL MALCONTENT - EXABYSS RECORDS

    EXTREME AGGRESSION LIMITED TAPE - EXABYSS RECORDS PRESENTA LA SUA TAPE COMPILATION "THE ETERNAL MALCONTENT" COMPRENDENTE UN INEDITO PER LES FILLES DE LA MORT PROGETTO NICHILISTA VICINO A TOTEN SCHWAN. LA TRACCIA DISPONIBILE IN FREE DOWNLOAD SULLA PAGINA BANDCAMP DI ANIMENERE E' PARTE DI UN'AGGRESSIONE SONORA SENZA PRECEDENTI. DODICI ASSALTI AI VOSTRI PADIGLIONI AURICOLARI A BASE DI INDUSTRIAL DARK AMBIENT DRONE NOISE. 

    "The man is left in disgust. The man is remarked to have two possible ways of looking at things and the man always chose the worst one.... When the man dies, he'll probably complain about how cold it is in his grave."

     

    JOAN'S DIARY - TSUCHIGUMO - TSR 50

    REGISTRATO TRA FEBBRAIO ED APRILE 2015 ESCE "TSUCHIGUMO" QUARTO EPISODIO DELLA SAGA DI JOAN'S DIARY. CONCEPT ALBUM NICHILISTA ISPIRATO ALLA FIGURA MITOLOGICA GIAPPONESE DEL RAGNO MUTAFORMA. LE MUTAZIONI DELL'ARACNOIDE NIPPONICO PRENDONO FORMA GRAZIE A 18 COMPOSIZIONI CHE SPAZIANO DAL FREE JAZZ AL NOISE PASSANDO PER L'INDUSTRIAL, L'HARDCORE E IL POSTPUNK. TSUCHIGUMO E' UN AFFRESCO SULLE DELUSIONI CHE LA VITA CONTEMPORANEA RISERVA A CHI RIFIUTA L'OMOLOGAZIONE. GLI DEI SONO FUGGITI. GRAZIE PER IL VOSTRO ODIO. DEDICATO A TUTTI I LUPI SOLITARI E I BORDERLINE.

    INGHIPPO - INGHIPPO - TSR 49

    COPRODUZIONE TOTEN SCHWAN PER UN EP PRECEDENTEMENTE DISPONIBILE SOLO IN DOWNLOAD DIGITALE SU BANDCAMP PER UN PROGETTO CHE NON ESITIAMO A DEFINIRE COME ESEMPIO DI AVANGUARDIA IN UN'EPOCA DI IMMOBILISMO SONORO. SONORITA' SPERIMENTALI, NOISE E INDUSTRIALI CARATTERIZZANO QUESTO IMPERDIBILE EP. 

     

    SCINDITE - SCINDITE - TSR 48

    TOTEN SCHWAN PRESENTA IL DEBUTTO DI SCINDITE, DUO POLACCO DEDITO ALLA SPERIMENTAZIONE SONORA CHE TRAE ISPIRAZIONE DA TUTTO CIO' CHE LO CIRCONDA E RENDE REALE L'INTANGIBILE. VISIONE ARTISTICA A 360 GRADI CHE COMPRENDE ELETTRONICA, RUMORE PURO, INDUSTRIAL IL TUTTO MISCHIATO A DESOLAZIONE E SILENZIO DI AMBIENTI ABBANDONATI IN NOME DI UNA DISSONANZA CHE SPIAZZA AFFASCINA E COINVOLGE. DOPO ESSERE APPARSI SU "TOTEN SCHWAN 4" CON UN INEDITO REGISTRATO PER L'OCCASIONE QUESTO E' IL LORO DEBUTTO EDITO IN DIGIPACK IN EDIZIONE LIMITATA A CENTO COPIE.

    VVAA - "FOUR WAY SPLIT EP" - TSR 47

    ONLINE "4 WAY SPLIT" ALLUCINANTE ESEMPIO DI POSTNOISEINDUSTRIAL ALLO STATO PURO CON BRANI DI JOAN'S DIARY, LUCIFERI, INGHIPPO E OV TEMPLE. DISPONIBILE SIA IN DOWNLOAD DIGITALE SU BANDCAMP CHE IN CDR NEL CATALOGO TOTEN SCHWAN. NO SIAE. NO COPYRIGHT. ONLY NOISE AND HATE.

    VVAA - TOTEN SCHWAN 4 - TSR 46

    QUARTO CAPITOLO DELLA COMPILAZIONE DI TOTEN SCHWAN. EDITA IN EDIZIONE LIMITATA A CENTO COPIE NUMERATE "4" RAPPRESENTA UNA VISIONE QUANTO MAI ATTUALE E RAPPRESENTATIVA DELL'UNDERGROUND. DICIOTTO PROGETTI PROVENIENTE DA OGNI PARTE DEL MONDO. CONFEZIONE CARTONSLEEVE A TRE ANTE E GRAFICHE DI DAREK BLATTA. BRANI INEDITI REGISTRATI PER L'OCCASIONE SI MESCOLANO A TRACCE EDITE DI VALORE ASSOLUTO PER QUASI OTTANTA MINUTI DI ASCOLTO ININTERROTTO. BOOKLET DI OTTO PAGINE A COLORI TOTALMENTE "DO IT YOURSELF STYLE" ALLA FACCIA DELLA SIAE.

     

    PLEASE WELCOME TOTEN SCHWAN'S FIRST VINYL

    HATE&MERDA - L'ANNO DELL'ODIO

    HATE& MERDA - L'ANNO DELL'ODIO - TSR 45

    AD UN ANNO ESATTO DALLA LORO PRIMA PERFORMANCE DAL VIVO HATE&MERDA PRESENTANO IL LORO DEBUTTO DISCORGRAFICO. "L'ANNO DELL'ODIO" ESCE COME CO-PRODUZIONE TRA NOI DI TOTEN SCHWAN, DIO DRONE E UTU CONSPIRACY. IL VINILE HA UNA EDIZIONE LIMITATA A 250 COPIE. LA VERSIONE IN CASSETTA E' ANDATA ESAURITA, PER CUI AFFRETTATEVI AD ACCAPARRARVI LA VOSTRA COPIA PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI. LO STREAMING GRATUITO DELL'ALBUM E' DISPONIBILE SULLE PAGINE BANDCAMP DELLE RISPETTIVE ETICHETTE. PRENDETENE E SOFFRITENE TUTTI. NICHILISMO. FASTIDIO TREMENDO. POST MORTEM VOSTRA.

    'You might have guessed right, HATE & MERDA simply means "Hate & Shit"... That said, not much to expect from this band than those two things: fucking hate and filth for DAYS, on repeat, endlessly haunting you, shoved down your throat, your head pushed in shit, your body run through the meat grinder, your bones turned to dust, your synapses ruptured, your mind exploded from within, your existence... fucking shattered. That's what this hateful duo's daunting and hallucinating music sounds like. Basically, the best shit ever.' [CVLT Nation]

    FRANCO GULLOTTA - CITTA' SEPOLTE - TSR 43

    SECONDA PARTE DELLA TRILOGIA FIRMATA FRANCO GULLOTTA. CITTA' SEPOLTE RAPPRESENTA L'IDEALE SEGUITO DEL DEBUTTO DELLO SCORSO ANNO “THE PARK OF SOUNDS” . I SUONI CREATI DA FRANCO HANNO LASCIATO IL PARCO DOVE SONO STATI GENERATI E CI ACCOMPAGNANO ATTRAVERSO QUESTO VIAGGIO A RITROSO NEL TEMPO A CAVALLO TRA LA CIVILTA' MAYA ED IL PASSATO PIU' RECENTE CHE RIPORTA ALLA LUCE LE EMOZIONI NASCOSTE IL VIAGGIO E' ANCORA IN CORSO E VEDRA' LA SUA CONCLUSIONE L'ANNO A VENIRE.. PER ORA C'E' SOLO DA ESPLORARE QUESTE CITTA' SEPOLTE, IL RESTO VERRA'..